Robert Aumann è una persona simpatica, che sorride spesso e parla in continuazione.
E’ uno dei maggiori studiosi mondiali della Teoria dei giochi. Premio Nobel per l’economia nel 2005, in realtà è un matematico, è un grande teorico, amico e collega del più famoso John Nash. Ma Aumann non si tira indietro nel giudicare quello che succede nell’economia reale. E ha opinioni molto nette: il capitalismo funziona, dice, e ha garantito grandi progressi all’umanità. Il comunismo, invece, per quanto apprezzabile nelle intenzioni, ha fallito punto e basta.
A lui che studia i modelli di cooperazione nei giochi abbiamo provato a chiedere in questa intervista come si combini la cooperazione con la molla principale del capitalismo, la competizione. E anche su questo la sua risposta è stata molto decisa: competizione e collaborazione non sono per forza antagoniste. Certo, non è detto che funzionino insieme, ma perché avvenga dipende dalle regole che un sistema è in grado di darsi.
Solo una cosa Aumann rifiuta di fare: previsioni per il futuro. Il futuro, dice, è per forza incerto e chiunque vi dica che cosa ci riserverà, state sicuri che si sbaglia. Come è successo, racconta, nel caso dei computer.

L’intervista è stata realizzata durante il meeting di Lindau, che riunisce Nobel e giovani ricercatori, nell’agosto del 2012.

 

 

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