Sappiamo benissimo che il gusto ha molto a che fare con la scienza, perché la nostra percezione dei sapori, la nostra gratificazione per il cibo che mangiamo, dipende da precisi percorsi neurologici e ha precise ragioni evolutive: il gusto è stato uno strumento potente per i nostri antenati per imparare a nutrirsi delle cose giuste nei diversi ambienti che l’uomo ha via via colonizzato.
Ma oggi il gusto è anche tanto, tantissimo altro: è benessere, piacere, cultura, socialità. E salute. A indagare su tutti questi aspetti del più multisensoriale dei nostri sensi (perché il gusto non può prescindere da tutti gli altri sensi, a cominciare dalla vista e dall’olfatto) ci pensa una bella mostra realizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con la Triennale di Milano, che la ospita dal 31 gennaio al 12 marzo 2014.
E, come sempre nelle mostre organizzate dalla Fondazione Golinelli, alla parte scientifica si affianca, anzi si intreccia, un percorso dedicato al rapporto tra il gusto e l’arte contemporanea.

In questa intervista in due parti il curatore scientifico Giovanni Carrada, divulgatore scientifico e autore televisivo, ci racconta il senso della mostra.

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