Un indice per misurare la crescita sostenibile

C’era una volta il Pil, numerino magico in grado di dirci se le cose vanno bene o vanno male, se stiamo diventando più ricchi oppure no, se l’economia del nostro Paese cresce, sta ferma, decresce. Ma anche se il Pil domina ancora la scena economica e i titoli dei giornali, ormai tutti gli economisti sanno che da solo è un indice che rappresenta poco.

Non basta crescere per creare davvero sviluppo. Lo sviluppo deve tenere conto del benessere dei cittadini, della capacità di utilizzare le risorse senza distruggere il territorio. Il cambiamento climatico è solo il più clamoroso esempio di come lo sviluppo segnalato dal Pil possa entrare pesantemente in conflitto con lo sviluppo futuro non solo di un Paese, ma dell’intera economia mondiale.

Che fare, allora? Da anni gli studiosi, economisti in testa, ma anche statistici, sociologi e altri ancora tentano di trovare nuove strade, nuovi indici capaci di dirci qualcosa di più. Il tentativo più recente, e forse più completo, è quello messo a punto dalla Fondazione Eni Enrico Mattei, che ha elaborato un Indice di sostenibilità capace anche di dirci dove stiamo andando e che effetto avranno certe politiche.

Carlo Carraro, rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e coordinatore del Programma di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Feem ci racconta in questa intervista che cos’è e come funzione.

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