Lettura e scrittura sono due attività non previste dal nostro programma genetico: l’uomo le ha inventate poche migliaia di anni fa. Maryanne Wolf parte da questa considerazione, quasi banale eppure che sfugge a quasi tutti noi, per raccontare la straordinaria avventura del cervello che legge.
Perché per arrivare a decifrare questi strani simboli che sono le lettere, a cogliere la loro unità in parole, il percorso delle parole nelle frasi, il nostro cervello compie uno sforzo prodigioso, fatto del riadattamento per questa funzione di aree che in realtà servirebbero per fare qualcos’altro.
E ogni volta che un bimbo impara l’alfabeto compie un difficile, indecifrabile percorso. Ecco perché a volte qualcosa non funziona bene, perché alcune persone soffrono di dislessia. Che, spiega Wolf, non è una malattia. E’ un modo diverso in cui il cervello struttura questi nuovi circuiti.

 

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Maryanne Wolf

Proust e il calamaro

Storia e scienza del cervello che legge
Vita e Pensiero
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