Che effetto fa a un giovane ricercatore trascorrere una settimana a discutere con tanti suoi colleghi di tutto il mondo e con tanti premi Nobel che non solo tengono lezioni, ma affrontano anche discussioni aperte, nelle aule o a tu per tu? E’ un’esperienza diversa dal solito, anche per i ragazzi che già sono abituati a partecipare a convegni internazionali, magari a prendere la parola in pubblico e a confrontarsi con tante persone. Il Meeting di Lindau, in effetti, è uno strano miscuglio, fatto di balli e birre la sera e pesanti sessioni di lavoro al mattino. I ragazzi che arrivano a questo appuntamento sono selezionati in modo severo nei loro paesi di origine, perché il Meeting è aperto ai ricercatori di molte nazioni, ma sono pochi i posti a disposizione. In Italia della selezione si occupa la Fondazione Cariplo, che è partner della Lindau Nobel Foundation e che quest’anno ha selezionato nove ragazzi per la sessantaduesima edizione, dedicata alla fisica. Anche se, come abbiamo scoperto, gli italiani presenti in questo paesino sulle sponde del Lago di Costanza, erano più del doppio, perché molti sono stati selezionati all’estero grazie alla loro bravura. Ed ecco allora, i commenti alla fine dell’edizione 2012 che si è appena chiusa, raccolti tra alcuni dei nostri connazionali che hanno avuto l’occasione di partecipare a questa avventura. Felici, appassionati, in alcuni casi addirittura entusiasti, ma anche capaci di criticare e mettere in discussione anche i premi Nobel.